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HERMES HESTIA 

lunedì 9 03 2020

Hestia ed Hermes, 

I Greci veneravano una coppia di dèi: Hestia ed Hermes. Hestia è il nome proprio di una dea, ma anche nome comune che designa il focolare domestico, Essa è raffigurata anticamente spesso in coppia con Hermes.

Anche Hermes abita nelle case dei mortali, vi abita come angelos, il messaggero, come chi è pronto a ripartire. Egli rappresenta il movimento.

Nel Fedro, Fedro e Socrate si allontanano dalla casa per questa sorta di picnic filosofico proprio come le anime divine lasciano la loro Hestia celeste per poter godere della visione e del nutrimento delle Apparenze. Questo è un punto essenziale, reiterato nella struttura stessa del Dialogo: che l'accesso al reale, alla verità, non è un'estasi ininterrotta, ma una vacanza, una fuga temporanea dalla propria casa. il Fedro può concludersi solo quando, incoraggiati dalla prima frescura pomeridiana, sopravvissuti alla pazzia panica del «mezzogiorno di fuoco», Fedro e Socrate decidono di tornarsene a casa.

Dal Rinascimento in poi, il pensiero puo’ essere descritto come distruzione del Tabernacolo.

Descartes, a 23 anni, fu bloccato ad Ulm, stava «in un quartiere dove, in mancanza di qualunque conversazione che mi distraesse, e per fortuna anche di preoccupazioni o passioni che mi turbassero, me ne stavo tutto il giorno da solo, chiuso in una stufa (poêle), e là avevo tutto il tempo di restare immerso nei miei pensieri.»Quindi Descartes, dopo le vicissitudini e i transiti della guerra, getta le basi di quel che chiama, appunto, méthode. l'accento messo da Descartes su questo arresto forzato, come momento di svolta nella sua Bildung intellettuale, come inizio della sua vocazione propriamente filosofica, non può non farci riflettere.

Come Descartes, anche Nietzsche tiene a dirci quando e dove egli ha maturato i suoi pensieri più importanti. In Ecce homo, ci dice come nacque l'idea centrale di Zarathustra:

“Camminavo in quel giorno lungo il lago di Silvaplana attraverso i boschi; presso una possente roccia che si levava in figura di piramide, vicino a Surlei, mi arrestai. Ed ecco giunse a me quel pensiero. Se torno indietro di un paio di mesi da quel giorno, trovo come segno premonitore un cambiamento improvviso, profondo, decisivo del mio gusto, soprattutto in fatto di musica. E certamente un suo presupposto fu la rinascita nell'arte dell'ascoltare”.

Hestia il principio di permanenza; Hermes, il principio dell'impulso e del movimento, si riconosceranno gli stessi termini della relazione che allo stesso tempo oppone ed unisce in una coppia di contrari legati da inseparabile «amicizia» la dea che immobilizza l'estensione attorno ad un centro fisso, e il dio che la rende indefinitamente mobile in tutte le sue parti.

Oggi più che mai l’uomo vive questo eterno conflitto tra stare e andare, tutti si muovono freneticamente da un luogo all’altro. 

Non credete che ogni pensiero filosofico possa risvegliare il sospetto che il Focolare e l'Angelo siano la stessa cosa, che tutto si basi sulla coincidenza degli opposti.

La negazione del movimento puo’ farci comprendere quanto sia inutile muoversi, il focolare e l’angelo sono dentro di noi.

Un luogo senza un pensiero non e’ nulla.

Piu’ semplicemente anche nel testo di “Azzurro” di Paolo Conte il tema del viaggio e’ rappresentato nel giardino di casa.