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Una sanita’ performante o una sanita’ efficiente?
sabato 14 03 2020
Gli ospedali italiani piu’ recenti sono stati costruiti attraverso il project financing, attraverso il quale i promotori privati hanno edificato gli ospedali organizzandone la gestione con le regioni. Questo metodo ha consentito la costruzione di nuovi ospedali stabilendo nuovi standard dimensionali concepiti per rispondere all’efficienza gestionale finalizzata alla riduzione dell’investimento e il contenimento della spesa di gestione. Lo standard dimensionale metri quadri/posti letto dei moderni ospedali e’ stato ridotto privilegiando le aree specialistiche, dedicate alle terapie, rispetto a quelle dedicate alle cure e all’assistenza.
Tutto in ragione anche della nuova definizione dell’assistenza sanitaria da servizio ad azienda sanitaria.
Come ogni buona azienda la struttura cresce in termini prestazionali, viene tagliato il superfluo, così si crea un ingresso unico per risparmiare sui controlli, i percorsi vengono razionalizzati e diventano promiscui, le camere diventano piccole, le sale operatorie sono ottimizzate per operare in continuo, e le terapie intensive sono ridotte per rispondere solo alle criticita’. Le aree esterne non sono strategiche e rappresentano solo un costo di gestione quindi vengono ridotte. I servizi pasto, lavanderia, sterilizzazione, guardiania, personale para sanitario, manutenzione , gestione impianti, gestione calore, pulizie, sono esternalizzati. La diagnostica spesso e’ di proprieta’ dei produttori e viene utilizzata rispondendo a logiche di profitto. Anche ai dirigenti e ai medici viene chiesto di performare non solo in termini di cure e di ricerca, ma anche in termini economici.
Quindi l’ospedale non e’ piu’ autosufficiente e spesso deve rispondere alle logiche di indebitamento con gli istituti di credito. Le nuove strutture non sono fatte per rispondere alle emergenze, alle guerre, alle epidemie. Non hanno grandi spazi esterni per ospitare le tende, non hanno percorsi divisi per limitare i contagi, non hanno grandi corridoi per ospitare in emergenza i letti disposti a pettine. Sono pero’ dotati di bellissimi bar, locali commerciali che determinano “asset”commerciali strategici per l’economia della gestione. Questa e’ la sanita’ performante!
La medicina e’ un servizio non e’ un azienda! Dovrebbe rispondere a logiche scientifiche di cura e di ricerca. L’assenza di momenti di emergenza, ha consentito di superare l’idea di sanita’ fatta di misericordia, cura e vita.
Lo stesso termine “umanizzazione” e’ stato utilizzato in un recente passato, forse anche perche’ era stato compreso che l’ospedale stava perdendo il suo lato umano.
Ora spero che questa prova, sia l’occasione per una correzione di direzione, le strategie economiche non possono governare i servizi essenziali, strategici per la vita delle persone. Le logiche di riduzione degli sprechi, non possono toccare le necessita’ di cura e di ricerca. Auspico al ritorno del ripristino del servizio sanitario capace di rispondere alle emergenze, dotato di attrezzature e di materiali sanitari dimensionati per la popolazione anche in caso di emergenze, gli ospedali non devono contare le mascherine e i disinfettanti e devono essere in grado di rispondere a una emergenza che qualcuno fatica a chiamare pandemia.
E’ l’ora di cambiare, abbiamo un sistema di eccellenza! Bene continueremo ad averlo ma dobbiamo essere pionieri di una nuova politica sanitaria.
Arch. Stefano Menotti Colucci
healthcare magazine
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