Il mio blog

Design per la salute

sabato 13 06 2015

Prof. Arch. Stefano Menotti Colucci


Il tema del miglioramento della qualità del servizio sanitario nei reparti ospedalieri, è tuttora oggetto di studi e il manifestarsi del crescente interesse per la situazione degli apparati sanitari ha stimolato non solo i medici e i progettisti tesi al miglioramento delle condizioni della maggior parte delle strutture sanitarie.

Il tema del Design delle attrezzature e di arredo ospedaliero, può essere considerato come tema per il miglioramento dei servizi all'interno dell'ospedale.

Progettare per la qualità della degenza, può costituire uno dei temi fondamentali, l’elettromedicale appartiene a un settore che ha opposto resistenza alla progettazione formale dei suoi prodotti. Quindici anni fa gli apparecchi destinati ad assolvere funzioni terapeutiche, diagnostiche e riabilitative erano ancora pesanti e voluminosi contenitori in cui all’elevato grado di sofisticazione tecnologica non corrispondeva mai una maturità estetica. Poi il design come valore aggiunto ha dato inizio a una trasformazione dei prodotti tutt’ora in atto. In tutte le aziende modernamente organizzate lo studio della forma e dei materiali è divenuto parte integrante della progettazione e l’oggetto elettromedicale ha subito una radicale metamorfosi: si è alleggerito, compattato, semplificato nell’assemblaggio delle parti. 

 Linee più agili, più morbide, più ergonomiche, hanno conferito agli apparecchi una vantaggiosa economia morfologica e quella migliore estetica che col sorgere di grandi centri diagnostici privati è divenuta importante elemento concorrenziale.

 Un’estetica sempre sobria, mai frutto di irrazionali ricerche formali, mai individualistica espressione di un singolo designer, ma elemento sempre subordinato o integrato alla tecnica, nell’ambito di un approccio funzionalistico.

 Il settore tuttavia è ancora tutto da approfondire perché da poco si è compreso che la fruizione della macchina da parte del paziente non è solo di tipo funzionale, ma anche psicologico. Considerando lo stato emozionale di chi è costretto a sottostare a indagini conoscitive all’interno del proprio corpo con strumenti che per la loro mole e funzionamento si presentano come automi freddi e razionali, è determinante il comfort psicologico. Il design quindi gioca un ruolo fondamentale, perché forme, qualità tattili e colori trasmettono sensazioni in grado di generare nel paziente sicurezza o disagio.

 E’ proprio con l’obiettivo di aumentare la componente “friendly” degli apparecchi elettromedicali che la ricerca formale approda ai risultati più originali. La rivoluzione formale si è rivelata elemento indispensabile per sottoporre a indagine diagnostiche pazienti claustrofobici o ansiosi, bambini, ma anche malati sotto sorveglianza intensiva o in rianimazione.

 La qualità del servizio è legata a tre fattori fondamentali, dicono gli esperti del settore: qualità della prestazione, professionalità e umanità degli operatori, qualità degli ambienti, questi tre fattori giocano ognuno la propria parte in un sistema di interrelazioni a cui tutti e tre devono partecipare. Le persone raramente sono in grado di percepire la qualità del servizio, ma immediatamente sono in grado di capire se una poltrona è scomoda, se l’oggetto che toccano ha o non ha una qualità tattile: proprio nella percezione di qualità del servizio l’ambiente gioca un ruolo fondamentale.

Ai designer italiani nessuno chiede di progettare per la committenza pubblica, è importante offrire la possibilità ai designer di entrare in contatto coi bisogni primari dell’uomo comune, confrontandosi con la sfera sociale, alla quale appartengono una lunga serie di bisogni, che necessitano di una nuova forma. 

Nella vicenda italiana Il designer spesso progetta creando oggetti uniformati al proprio gusto, ai propri valori, raramente in sintonia coi principi di utilità. 

Il carattere evolutivo dei prodotti ha fatto si che gli studi si orientassero verso le esigenze delle alte sfere sociali, creando così una infinità di oggetti per le case di una fascia ristretta di committenza, mentre il settore pubblico ha visto l’ultimo bagliore di luce nel periodo razionalista o dell’immediato dopoguerra.

I motivi di questo orientamento progettuale non possono essere attribuiti alla cultura e alla sensibilità sociale dei designer italiani, è la situazione in cui versa il settore pubblico che ha orientato il progettista e le industrie a creare quasi esclusivamente per la committenza privata. Nessuno ha mai organizzato un concorso di idee per lo sviluppo di progetti destinati alla qualità globale degli uffici pubblici, delle scuole, degli ospedali. l’impegno dovrebbe essere decisamente orientato verso i reali bisogni di una società europea in crescita nel progresso comune.